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sabato, maggio 10, 2003

Punto Informatico - Roma capitale dei pirati
Roma capitale dei pirati
Lo sostiene Microsoft che con i suoi mistery shopper ha scoperto che 46
rivenditori romani su 90 violano la legge sul diritto d'autore. Tassi di
pirateria e violazioni elevati anche negli altri comuni del Lazio

09/05/03 - News - Roma - Su 90 rivenditori di informatica romani visitati
dai mistery shopper di Microsoft, il 51 per cento si è reso responsabile
di violazioni di licenza o atti di pirateria informatica.

Ad affermarlo è la stessa Microsoft, che in passato in altri comuni
italiani ha avuto modo di riscontrare attività analoghe e che segnala come
il tasso di violazione nella Capitale sia diffuso oltre ogni previsione.
La pratica più diffusa è quella di offrire software Microsoft senza
licenza, per esempio nella rivendita di PC assemblati. Un fenomeno che
secondo il big di Redmond è diffuso persino di più in altri comuni del
Lazio (a Latina 10 rivenditori su 15 hanno effettuato queste violazioni, a
Rieti 9 su 13). Sebbene negli altri comuni si sia registrato un numero di
abusi di poco inferiore, secondo Microsoft la percentuale media delle
violazioni è del 54,1 per cento, ben superiore al 33 per cento, che
rappresenta la stima su base nazionale.

Come noto, i "mistery shopper" sono agenti Microsoft sotto copertura che
si recano presso quei rivenditori che in un modo o nell'altro vengono
segnalati dagli utenti. Presso quei negozi, gli agenti Microsoft simulano
l'acquisto di un prodotto e analizzano il tipo di offerta del rivenditore.
Se questi offre software in modo illegale, gli shopper fanno partire una
segnalazione alle forze dell'ordine, chiedendo il loro intervento per
violazione della legge sul diritto d'autore.

"Riceviamo - ha spiegato Massimo Mazza, dell'antipirateria di Microsoft
Italia - numerose richieste di spiegazioni da parte di consumatori stupiti
dalle differenze di prezzo registrate in diversi punti vendita sugli
stessi prodotti". Quanto accade, secondo Mazza, danneggia sia
l'acquirente, "che si trova ad utilizzare software illegale", sia il
rivenditore onesto "che deve lavorare in uno scenario di concorrenza
sleale".

"Riscontri molto gravi - ha dichiarato Norberto Didier, direttore
dell'antipirateria di Microsoft Italia - che pesano negativamente sulle
prospettive di sviluppo del settore informatico. Preoccupa il fatto che in
tutte le province il malcostume di offrire copie illegalmente riprodotte
dei programmi Microsoft sia così diffuso fra i commercianti mentre a
livello nazionale ed internazionale s'intensificano le azioni di governi e
forze dell'ordine a tutela del diritto d'autore".

Secondo Didier il fenomeno è "vasto e variegato" e tra le diverse forme di
illecito comprende anche "contraffazione e commercio illegale via
Internet". A volte, con "le sue estreme ramificazioni, talvolta assai ben
organizzate tecnicamente" si ravvedono procedure illegali "contigue a
forme di crimine organizzato".

In passato i mistery shopper hanno visitato i negozi milanesi
(punto-informatico.it/p.asp?i=42486), scoprendo violazioni nel 35 per
cento dei casi. Altre indagini sono state svolte a Torino
(punto-informatico.it/p.asp?i=40170) e in altre province
(punto-informatico.it/p.asp?i=38333) italiane.


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