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lunedì, maggio 26, 2003


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I Testimoni di Geova
I Testimoni di Geova sono una setta fondamentalista Cristiana i cui seguaci credono che la Bibbia sia la vera parola di Dio (2). I Testimoni sorsero come un piccolo gruppo di studio della Bibbia guidato da Charles T. Russel negli ultimi anni del 1870 vicino a Pittsburgh, Pennsylvania. Originariamente chiamati "Studenti Internazionali della Bibbia" o "Russelliti", presero il nome attuale, adottato nel 1931, dal versetto della Bibbia:

"Voi siete i miei Testimoni, dice il Signore (Geova), e i miei servitori che Io ho scelto." (Isaia 43:10).

Gli insegnamenti di Charles Russel furono diffusi attraverso la distribuzione della rivista ufficiale del gruppo, ora conosciuta come "la Torre di Guardia" ("The Watch Tower") la cui pubblicazione cominciò nel 1879. I gruppi dei Testimoni proliferarono attraverso il paese e nel 1881 furono fondate la "Watch Tower Bible" e la "Tract Society". Dal 1909 la società è diventata un’organizzazione internazionale e Russel spostò il suo quartier generale nel Brooklyn Tabernacle, a New York. Oltre che con la "Torre di Guardia", i Testimoni diffondono il loro credo attraverso prediche per le strade e visite porta-a-porta, una pratica continuata fino ad oggi. Al momento attuale, il numero dei membri sparsi per il mondo si avvicina a cinque milioni, di cui almeno un milione negli Stati Uniti. (3)

I Testimoni di Geova hanno sempre basato le loro convinzioni sull’interpretazione letterale della Bibbia. Essi credono che ogni speranza di vita eterna o di salvezza venga persa se essi non aderiscono strettamente ai dettami biblici. Al riguardo, i Testimoni di Geova sono profondamente legati ai dettami del loro credo, che includono il rifiuto delle trasfusioni di sangue. Il dettame dei Testimoni che la trasfusione di sangue violi la legge di Dio fu stabilito nel 1945 ed è basato sul seguente passaggio della Bibbia. (4)

"Ogni animale che si muova e che sia vivo può servirvi da cibo. E così nel caso della verde vegetazione, Io ti do tutto questo. Solo la carne con il suo spirito –il suo sangue- tu non puoi mangiare". (Genesi 9:3,4)

"E verso ogni uomo della casa di Israele o per ogni straniero che vi abiti come colui che ci abiti come straniero nel suo mezzo, che mangi ogni sorta di sangue, Io rivolgerò via il mio viso contro quell’anima che mangi del sangue, e lo taglierò via dal mio popolo." (Levitico 17:10-16)

"Lo Spirito Santo e Noi stessi abbiamo stabilito di non aggiungervi altri obblighi, eccetto quelle cose necessarie, come l’astenersi da ciò che è stato sacrificato agli idoli e dal sangue e da ciò che è stato strangolato e dalla fornicazione. Se voi vi terrete lontani da ciò prospererete." (Atti 15:28,29)

A prescindere dalle circostanze d’elezione o d’urgenza, il Testimone di Geova crede che l’ingiunzione biblica riguardo il sangue contempli anche il sangue umano, e che la trasfusione di sangue attraverso le vene sia equivalente al "mangiare". (5,6) Anche l’uso del proprio sangue, raccolto e depositato in una banca del sangue in preparazione di un intervento chirurgico programmato, è vietato. (7,8)

Il dilemma etico è ovvio: i medici sono spinti a preservare e prolungare la vita al meglio delle loro abilità e giudizi, ma, nel caso del paziente Testimone di Geova, è loro vietato il ricorrere all’unico trattamento che può essere necessario a salvare la vita. Il medico può quindi naturalmente trovarsi a combattere una dura lotta con la propria coscienza, quando gli viene richiesto di assistere e di permettere ad un paziente di morire anche se è convinzione certa del medico che il paziente possa sopravvivere se gli fosse praticata una trasfusione.

Da parte del Testimone di Geova, la trasfusione di sangue è una violazione della parola di Dio ed è un peccato grave quanto l’idolatria o una condotta sessuale immorale. Il rifiuto dei Testimoni all’accettare una trasfusione è basato sull’obbedienza ad una "più alta autorità" e sulla convinzione che il loro rapporto con Dio sia messo in pericolo. (9) Quale è il beneficio per il Testimone se, come Gardner El et al. hanno puntualizzato, "la loro malattia corporea è curata ma la loro vita spirituale con Dio, come loro credono, è compromessa, cosa che porta ad una vita senza significato e forse peggiore della morte stessa?". (10)


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